Mantova primo giorno

(Post del 31 marzo 2017 – rimasto nella tastiera)

Il viaggio per Mantova non è stato semplice e lineare come avevo previsto difatti il Frecciargento diretto verso Verona, città in cui dovevo cambiare, ha accumulato un ritardo lungo il percorso di 45 minuti, facendomi rischiare di perdere il treno regionale verso Mantova che ho preso veramente per loro della cuffia.

In questi casi è utile sapere che si ha diritto ad un rimborso spese, che però è pari solo al 25% del costo del biglietto. Maggiori informazioni qui.

Anche il regionale non è arrivato esattamente puntuale ma il ritardo in confronto è stato iniquo. Ad aspettarmi in stazione Donata, la proprietaria dell’albergo che avevo scelto tramite booking per dormire. Donata mi è venuta a prendere con i suoi due bambini in una comoda BMW con cui mi ha portata velocemente a destinazione.

Giunta nella mia stanza mi sono riposata un attimo dopodiché ho deciso di avviarmi verso il lago. A piedi ho costeggiato tutto il Lago Superiore e il lago di mezzo fino a giungere al Palazzo Ducale.  Lì mi sono avviata al punto informazioni che si trova in casa di Rigoletto e ho chiesto informazioni sul Parco dell’Arte, nell’ottica di vederlo il giorno dopo dato che erano già le 17:30 e pensavo fosse tardi. Invece la ragazza mi ha rassicurata che non era poi così grande e sarei riuscita benissimo a vederlo prima del tramonto,  anzi questa era l’ora migliore. Mi ha anche detto che c’erano due modi per poterci andare: a piedi attraversando il ponte, oppure andando all’inizio del porticato dove si trovava un bus navetta gratuito che portava al parcheggio dall’altra parte del ponte stesso. Avendo già camminato molto ho deciso per questa seconda opzione. La signora che conduceva la navetta era molto simpatica ma mi ha anche detto che non c’era molto da guardare al Parco dell’arte e in effetti, purtroppo, sono rimasta un po’ delusa. Mi aspettavo che le opere fossero tenuto un po’ meglio, invece questa zona del parco è un po’ lasciata a se stessa… peccato! Tuttavia sono rimasta entusiasta di tutto il mio giro pomeridiano lungo il lago perché avevo fortemente bisogno di natura.

Tornata di nuovo verso il centro con la solita navetta ho pensato di fare una sosta appena ho notato un localino che prometteva spritz al lambrusco accompagnati da qualche stuzzichino. Lo spritz era davvero buono e avevo davvero bisogno di riposarmi un po’.

Recuperata energia ho continuato a girare un po’ a caso convinta di andare nella direzione giusta, ovvero verso la stazione, ma senza guardare la cartina… ed è così che mi sono ritrovata in piazza Virgiliana quindi di nuovo all’altezza del Lago. Accortami del mio errore, sono prontamente tornata sui miei passi fino ad arrivare alla fermata del 5 giusto in tempo per l’ultimo. Peccato che ho preso quello che andava dalla parte opposta e me ne sono accorta davvero molto tardi rischiato di dover fare 45 minuti a piedi per tornare all’albergo, peraltro camminando in strade un po’ periferiche. Per fortuna non mi sono persa d’animo e ho raggiunto la fermata dell’autobus che mi consigliava Google Maps e ho fermato il primo bus utile. A guidarlo una gentile autista che mi ha lasciata alla fermata il più vicino possibile all’albergo spiegandomi anche come dovevo fare per raggiungerlo.

Arrivata a destinazione mi sono fermata poco prima per mangiare. il posto in cui ho cenato, ContadiNostrano, è veramente fantastico e a km 0. Il personale è stato veramente gentile e il posto è davvero incantevole.

Lascia un commento